“Khovd, capitale scintillante del pianeta Marte. Si afferra tutta con un solo colpo d’occhio, l’antica Cobdo dai tetti colorati, e di tante gradazioni si sente il bisogno dopo l’uniformità di un deserto di sassi che nessuno riesce a domesticare. Un miraggio per suoi colori, per l’evidente civiltà, una pausa nel deserto, ma è una bellezza che va conquistata. Il ritmo delle chitarre e del basso conduce al cuore segreto della città, al suo pulsare di secoli. Deserto africano, steppa, west americano, tratti siberiani, residui manchu. Dove siamo?”