Infanzia di M

Infanzia di M.” è un concept-album strumentale registrato nel lontano 1989 ma pubblicato solo nel 2001, forse in osservanza alla teoria dell’oscurità professata dai Residents. Il senso del disco si palesa in un’autobiografia presente all’interno del libretto con la quale Manitù Rossi ci narra i fatti più significativi che hanno segnato la sua infanzia e la sua formazione intellettuale, avvenuta nel bel mezzo della provincia reggiana. Il testo è divertente, ma è piuttosto slegato dalla musica che sembra procedere su percorsi autonomi.

La contaminazione è costante, anche se non sempre equilibrata. Sono soprattutto gli inserti di musica classica ad appesantire brani che già di per sé mostrano una certa ridondanza (vedi “Il plusvalore e l’assoluto”). Quando l’alchimia riesce (ad esempio in “Sette casse d’ossa”) si possono apprezzare buoni episodi di un’elettronica resa ancor più significativa dal fatto di essere stata concepita dieci anni or sono, quindi in netto anticipo sui tempi. Purtroppo adesso è un po’ in ritardo e viene da chiedersi se la caratteristica dei grandi sia quella di essere sempre a sfasati rispetto al proprio tempo.

recensione da rockit


TRACCE

  1. Sette casse d’ossa
  2. Nostalgia (con acqua)
  3. Officine Lombardoni
  4. Il plusvalore e l’assoluto
  5. Ingerito dai genitori
  6. Zero in complimenti
  7. Sol proficuo
  8. Infanzia, come più o meno tutti

ASCOLTA IN BIBLIOTECA


Formazione

Massimo Pavarini – Percussioni, Piano, Sintetizzatori, Chitarra elettrica

Gabriella Marconi – Flauti

Manitù Rossi – Tastiere, Percussioni, Clarinetto

Maria Stella Vannini – Pianoforte

Enrico Marani – Supporto tecnologico

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